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Squadra di Roldo

Scheda

Nome Descrizione
Indirizzo Roldo
Frazione di Roldo

Nomignolo legato alla tradizione:
Gli abitanti di Roldo (Qui da Ròu) sono detti I ghet ossìa. I gatti, forse per il tradizionale contrasto che li opponeva ai frazionisti di Burella.

Roldo è toponimo che ha subito notevoli varianti: Roccolo (1222), Rovolo, Rovello, Rogolo (1346-1562) e finalmente Roledo (1618), Roldo (1667) e anche Pago e Rou. Il significato è ovviamente quello stesso di Roledo proveniente da roboretum = bosco di roveri con cui talvolta può essere confuso. Della sua antichità è testimone il tempietto lepontico risalente al più tardi al I secolo d.C.. Alcune abitazioni portano date dei secoli XV e XVI, ma furono certamente costruite su altre più antiche.
Anche a Roldo si ripetono le strutture architettoniche ed i modelli che ritroviamo nelle altre frazioni Sul muro di un tipico androne ho letto, incisa sulla calce, la data 1542 scrìtta da destra a siwstra: DXXXXCCCCCM. Ci sono tracce degli antichi forni del pane, degli abbeveratoi, dei torchi, cantine molto profonde e pozzi; non mancano le pitture murali. La più antica, ma molto sbiadita ed evanescente, rappresenta una Madonna con Bambino e due devoti ai piedi, ed è sulla casa Giovanninetti, databile con la sua costruzione o ricostruzione, cioè al 1613.
Il pittore può essere quello stesso che già aveva fatto affreschi simili a Chezzo ed a Veglio.
Altre pitture murali all'interno dell'abitato risalgono al '700. In fondo al paese nel punto in cui partiva la mulattiera che scendeva a Pontetto resiste una cappella seicentesca dedicata alla Madonna e bisognosa di restauro.
Anche l'antico nucleo abitato di Roldo corre gli stessi pericoli di rovina delle altre frazioni. Tuttavia la frazione è stata sempre abitata e, a causa della bella posizione e facile accesso, nei secoli XVII e XVIII sul ripiano fertile ed ampio dove si adagiano Roldo e le altre frazioni viciniori sorsero quei palazzetti che alcuni ricchi mercanti vigezzini costruirono dopo aver acquistato poderi in Montecrestese.
Fecero il medesimo anche alcuni montecrestesani arricchitisi con il commercio. I Rossi di Burella vi costruirono una casa civile con annesso oratorio (sec.XVIII).

Tratto da:
Storia di Montecrestese di Tullio Bettamini - Edizione di Oscellana
(Domodossola 1991)

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